Campionicni in Omaggio per ordini di Profumi full size

Campionicni in Omaggio per ordini di Profumi full size

Rivenditore Ufficiale

Rivenditore Ufficiale

Il tuo carrello

Il duello Malatesta-Montefeltro nei profumi della Terenzi

Una storia di attacchi, rivalità, intrighi e sotterfugi, sfociati in una lunga guerra di 20 anni. Ma soprattutto la storia di due grandi uomini e condottieri, ricchi nello spirito e forti in battaglia. E’ la storia di Sigismondo Malatesta e Federico da Monteferltro, rispettivamente signore di Rimini e duca di Urbino, il cui astio lascia alla storia monumenti, castelli e due celebri ritratti che ne ricalano virtù e caratteri peculiari.


 
Due vite straordinarie che hanno segnato in maniera indelebile la storia rinascimentale Italiana, e che i fratelli Terenzi ridipingono con due fragranze a loro dedicate per il brand V Canto: Sigismondo e F. da Montefeltro.

Ma qual'è il nesso tra i due Signori ed il V Canto della commedia Dantesca? Semplice: Sigismondo Malatesta è un discendete diretto di quel Gianciotto, appunto Malatesta, che si è reso protagonista dell’omicidio di Paolo e Francesca, rispettivamente fratello e moglie dello stesso, rei di essere colpevolmente amanti.
 
Per meglio comprendere le fragranze partiamo proprio dai loro famigerati ritratti, dipinti dallo stesso artista, Piero della Francesca (a cui è dedicata una fragranza all’interno della collezione: P.D.F.) che ha lavorato per entrambi.
 

Sigismondo Malatesta è di profilo su sfondo nero, con un abito ocra da cui il velluto della boccetta della fragranza riprende il colore. Sguardo sprezzante, labbra sottili e strette, che non ispira molta fiducia, anzi fa un pò paura. Così la fragranza rispecchia a pieno i tratti marcati di durezza, austerità ed impeto che Sigismondo lascia all’umanità nel suo ritratto.
La fragranza apre con l’impetuosa forza dello zafferano, coriaceo ed a tratti mieloso, in timido equilibrio con la cannella. Rivela poi una serie infinita di note scure e forti.

Legnose e resinose. Dal patchouli a due qualità diverse di oud fino all’ambra grigia. Una fragranza forte e regale, proprio come il condottiero rinascimentale, che non lascia alcun dubbio sul dna olfattivo della fragranza. Secondo i cronisti dell’epoca Sigismondo era un proprio come la fragranza vuole farci intendere: forte, fermo nelle sue decisioni ed incredibilmente determinato in battaglia.

 

 

Il ritratto di Federico, invece, è più colorato, con il berretto ed il vestito rosso, anche in questo caso ripreso dal colore del velluto della boccetta, che spiccano su un paesaggio luminoso. Anche questo ritratto è di profilo, e più precisamente quello destro, come tutti gli altri ritratti del duca. Questo perché un giorno, durante una giostra, la lancia dell’avversario gli sfonda l’elmo, spaccandogli il naso e strappando, per sempre, l’occhio destro.

Da allora Federico terrà nascosto quel lato della faccia.
La fragranza apre dolcemente con fiori e frutti in contrappunto a note fougere, adagiate su un fondo legnoso morbido, racchiudendo l’essenza aristocratica della forza interiore di Federico, in una scia di mistero e giochi di echi olfattivi.
 

 

 

Due fragranze diverse, accomunate da una nota comune: l’oud cambogiano. Presente e percettibile ma perfettamente integrato in due piramidi olfattive completante diverse, assonanza di due grandi condottieri, eterni antagonisti che, però, condividono regalità, abilità belliche, amore per l’arte ed anche un rapporto di parentela.

Articolo precedente
Articolo successiva
Il duello Malatesta-Montefeltro nei profumi della Terenzi
x